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Diario di un Tempestario: nuove mura, nuove prospettive

E così ci siamo. Magonia 0.1. “Closed alpha” direbbero in altri ambienti. Dopo mesi passati sulla strada e nelle campagne, con le scarpe sporche di fieno e l’odore di salnitro e fermentazioni nelle narici, un percorso che sembrava non finire mai, finalmente vediamo il contorno di qualche forma in quello che sarà il nostro piccolo luogo di ristoro e di (ri)scoperta. Una nuova Magonia del XXI secolo, covo di pirati tempestari dai forzieri colmi di formaggio, salumi, vino e tante cose che crescono dalla terra, ma soprattutto un luogo di storie e racconti.

Racconti di Sapori Dimenticati, così si chiama questo blog, e sono entusiasta che a breve questo sottotitolo assumerà un significato completamente nuovo. Già mentre scrivo queste righe stanno procedendo due importanti progetti di recupero che vedranno la loro sede dietro le mura color mattone di Magonia. Anche se vorrei, non voglio fare nessuno spoiler, domani vi parlerò del primo di questi progetti in occasione di una particolare ricorrenza 🍅, su Facebook.

La luce è tenue e le giornate sono ancora fredde ed umide. Sanno solo in cielo quanto le campagne avessero bisogno di un po’ d’acqua dopo due anni di siccità spaventosa. In Magonia, l’atmosfera è quella di attesa, nell’aria frizzante che anticipa l’inizio della primavera. Io davvero non vedo l’ora di vedere i lavori finiti e mostrare tutto quello che abbiamo fatto bollire nel calderone finora. Portate pazienza, non manca molto!

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